I bambini ti obbligano alla precisione maniacale: non sentono ragioni. Quindi ci pensano un attimo su e ti dicono: “Io questo non libro non lo conosco. Per caso l’hai letto di martedì o di giovedì?” Sì, deve essere così, l’ho letto di martedì o di giovedì. “Perché il martedì e il giovedì stavo ad atletica.”
Certi bambini sono precisi: loro sanno che non c’è il leone nella giungla. Ma sono disposti a crederci insieme a te, se fai la faccia giusta mentre glielo dici. Sono disposti a credere al leone e ad aggiungere una pantera, la volpe, il gufo e il serpente a sonagli. Sanno che se ti arrotoli i pantaloni fin sopra il ginocchio è perfettamente plausibile, in quel momento, che si attraversi un mare di fango.
Ci sono bambini affettuosi, educati, risplendenti. Solitamente i loro genitori sono affettuosi, educati, risplendenti. Certi bambini sono pieni di gesti che ti stravolgono un pochino, arrivano da lontano gridando “Claudiaaaaaaa ecco un’abbraccio volante!”, per cui non puoi fare altro che sollevarli per aria e farli girare. Ci sono bambini che portano al picnic i biscotti che hanno preparato da soli, una sacca con i libri, una macchina fotografica. Ci sono bambine alle quali, se fai un complimento per il loro vestitino, viene naturale risponderti grazie e fare una piroetta.
Quando leggi un libro ai bambini qualcuno si stuferà, si metterà a parlottare e magari si alzerà in piedi. Ma tu non dovrai preoccuparti perché, se sposterai appena lo sguardo, ci saranno senz’altro certi altri bambini che ti stanno fissando con occhi scintillanti, pronti, impazienti di scoprire che cosa succede dopo.
Lo sguardo di certi bambini dice sempre “e poi?”, “e poi?”
E a ogni cosa che si fa insieme ti chiedono “E adesso che cosa facciamo?”
Finché dalla stanchezza si crolla.